Tutti i dipendenti pensano prima o poi di cambiare lavoro, per alcuni si tratta di un sogno complesso da realizzare in ragione del mutuo da pagare e dell'età non più giovanissima, mentre per altri si tratta di un'entusiasmante sfida che merita d'essere colta.
Sappiamo quanto è rilevante l'occupazione svolta, sia per le ore trascorse sul luogo di lavoro sia per le soddisfazioni o le frustrazioni che ci accompagna anche dopo l'uscita dall'ufficio o dalla fabbrica, e quando viene a mancare ogni motivazione è opportuno pensare al cambiamento prima che subentrino disturbi, psicosomatici e non.
Sappiamo anche che con il crescere dell'età diviene più complesso cambiare lavoro, ma spesso si tratta di un freno mentale piuttosto che di una barriera pratica, in particolare in una società come la nostra che si è incamminata verso la flessibilità con le conseguenti carriere maturate attraverso decine di esperienze diverse.
Fondamentale diviene, allora, la formazione continua, essenziale per essere sempre competitivi sul mercato del lavoro e presentarsi con ottime credenziali a colloqui che potrebbero ricorrere molte volte durante la vita e non soltanto al termine degli studi come accadeva nella mitica epoca del posto fisso.
La formazione è utilissima per tutti i lavoratori, per i quali è anche saggio mantenere uno sguardo attento sull'andamento della borsa del lavoro e sulle occasioni per mettersi in proprio beneficiando, ad esempio, di finanziamenti riservati a particolari categorie di persone che decidono d'avviare un'impresa.
Anche le relazioni sociali aiutano a cambiare lavoro dal momento che il passaparola è uno dei metodi tuttora più diffusi per trovare un'occupazione...sempre ricordando di fare attenzione nel pubblicare su social network pensieri che potrebbero divenire imbarazzanti se letti dal proprio titolare: la riservatezza in questi casi è d'obbligo, tanto con il superiore che con i colleghi!